Nota sulle Tra(s)duzioni di Massimo Viganò

25 ottobre 2010

di Enrico Cerquiglini

Questo volume, uscito per i tipi delle Edizioni della Meridiana, ha vinto il Premio Sandro Penna, sezione opera inedita, nel 2009 e rappresenta l’esordio editoriale di un poeta. Un poeta dal linguaggio maturo e decisamente inusuale per il panorama italiano.

 

Tradurre, etimologicamente, significa “far passare un’opera da una lingua in un’altra” ma anche  “condurre qualcuno da un luogo ad un altro”. Questa seconda accezione non deve essere mai dimenticata, specialmente quando si leggono i versi delle Tras(d)uzioni di Massimo Viganò: in essi l’autore fa passare non l’opera da una lingua in un’altra, ma trasforma la materia da uno stato all’altro. La prosa, spesso cronachistica o biografica, subisce una metamorfosi, viene riplasmata in nuova forma, distillata in versi, risistemata sulla pagina con un ritmo nuovo, inedito.

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