La Vetrina dei Poeti è contenta di poter ripubblicare qui alcuni testi del poeta mantovano Luca Artioli. Personalmente, mi sono già occupato di Artioli in una piccola recensione della recente silloge “Suture” (Fara, 2011) sul mio blog, alla quale rimando non solo per un approfondimento sul libro in questione, ma anche per i distinguo necessari nel mio approccio all’opera di un autore amico, che non è però, un “amico autore”. La nota critica che precede i testi mi si fa forzosamente breve, anche per questi motivi, ma non mi esime dal concentrare la mia attenzione, come fa anche Massimo Sannelli nella prefazione di “Suture”, sul testo “Terza persona”, che si può leggere anche qui di seguito, in quanto si tratta di un’ottima lirica “generazionale”, scritta da un giovane poeta, che è anche giovane tout court, per i giovani poeti, che sono anche, in toto, giovani. E la vetusta, ma importante, espressione – “testo generazionale” – è senza dubbio meritata.
Segnalo anche l’esperimento italo-inglese di Poethree, in uscita per la neonata casa editrice Thauma, che unisce la poesia di “Luca Artioli” alle consimili esperienze dei suoi (e miei) sodali nell’avventura dei Poeti del Sottosuolo, Andrea Garbin e Fabio Barcellandi, un valido esperimento di internazionalizzazione della poesia italiana, che intende andare aldilà dei provincialismi e dei campanilismi che la, e che ci, connotano.
Buona lettura. (l. m.)
Da Suture. La poesia come resilienza (Fara Editore, 2011)
NELL’ADDIO
Per la creatura del vento e dell’autunno
asfalto senza principio, parole scomode,
peso di spine
perché partiva come se non avesse mai
lasciato,
nell’addio della foglia o nel polso insaccato
della manica, partiva
senza curarsi troppo del gesto,
rapido fendente sulla gola
in periferia, oltre le luci, stanotte.
È UN ESAME
È un esame
che non si accorda in musica
per esserci (“avrò di te
soltanto l’eco”) non si scompone
al mio modesto sol, di mezzo rigo
lei che è nota alta
porta il suono degli accenti
e vibra le parole
come se non pesassero
e vengono (“vedi, non serve più
la paura”) verso il rosario
delle mie labbra, un affondo,
dolce, che si assorbe dopo
in piena luce
ma punge
punge e brucia.
FONTE AVELLANA
Scrissi della pioggia e di quelli
che erano sui passi: ogni cosa
nella calma del proprio ritorno
e poi l’eremo, la distanza siderale, e tutta
l’origine che neanche il tempo terrestre
poteva ricucire dell’uomo, se non
per un contatto, un travaso
da costato a costato, o nella voce
di chi credeva, di chi veniva al mondo
di nuovo, ascoltandosi.
VERSI IN NUCE
Ed ecco già l’enigma, tu
che vieni senza disperarti
di me o di te, che chiami
per nome le paure, perché
non lo siano più (sulla bocca,
in un atto di rammendo).
Così, a poco a poco, la misura
del silenzio si è fatta colma
ed è spazio, solo spazio adesso
da lasciare intatto alla parola,
come tra i polmoni e le costole
l’agio ampio del respiro.
TERZA PERSONA
I giovani poeti conoscono
la disperazione del raccontarsi.
Poi nel passo fa scuola
l’arte del non dire, di nascondere,
tra l’eroe e la formica:
qualcuno sorride, tutti gli altri
arretrano nella terza persona, spesso
tolgono il disturbo.
da Poethree. New Italian Voices (Thauma Edizioni, 2011)
TI RESPIRO
Mi perdo a respirarti, spesso
senza chiederti indietro alle ore:
sei prodiga d’ossigeno, di parole
a strappi, di ragioni che
non mi sono dovute, eppure lì
tenute sulla soglia del silenzio
alla debita distanza, con l’intento
d’affogare nei polmoni, perché
non è sempre sapendo -mi dici- che
ci si ama onestamente.
Luca Artioli nasce a Mantova nel 1976, dove tuttora vive. Lavora come impiegato bancario a Castel Goffredo (MN).
Dal 2001 scrive su riviste on-line e siti a carattere letterario, curando rubriche dedicate a scrittori affermati ed esordienti. Di recente apertura il weblog “Il Divano Muccato” (http://ildivanomuccato.wordpress.com): un luogo comodo per gli autori che vogliono “sedersi” e parlare liberamente di sé.
Attualmente fa parte del “Movimento dal Sottosuolo”, gruppo per l’unione delle arti, con sede a Montichiari (BS).
Il suo sito internet è http://www.lucaartioli.it, le sue raccolte poetiche:
– “Fragili Apparenze” (Poesie – TCM, Mantova 2005);
– “Suture – La poesia come resilienza” (Poesie – Fara, marzo 2011)
È inoltre presente con poesie e racconti in varie antologie.
[…] La plaquette, anzi, si apre con una precisa dichiarazione di poetica – ave rara nel panorama poetico contemporaneo, secondo recenti conversazioni, pubbliche e private, con Andrea Gibellini, ma anche soltanto gettando lo sguardo su (più) generazioni che non dicono più “io scrivo così”, limitandosi invece a parlare in terza persona. […]